La luce, spenta o accesa, sarà l’elemento centrale nella 3° edizione della Via Crucis dei Giovani ideata dal gruppo giovani interparrocchiale “Interconnessi” di Fermo (parrocchie S.Alessandro, S.Domenico, S.Lucia) e proposta per domani, venerdì 5 aprile ore 21.15 al Ricreatorio San Carlo. Nata quasi per scherzo, l’iniziativa ha riscosso molto successo già dalla 1° edizione (confermato nella 2°) tanto da diventare ormai un appuntamento fisso per i giovani della vicaria di Fermo nel tempo liturgico della quaresima. “Ad arricchire le 14 stazioni che tutti conosciamo – dice don Michele Rogante, parroco di S. Domenico e direttore del San Carlo – sono stati fin dalla 1° edizione, i giovani del gruppo interparrocchiale nato anni fa dalla collaborazione fra me, don Alfredo Giordani di S. Alessandro (ora parroco a Grottazzolina) e don Andrea Patanè di S. Lucia. Un’esperienza molto bella ed arricchente per il gruppo, che si è ritrovato più volte per riflettere sulle stazioni per poi progettare delle attività a misura dei giovani”. “ON-OFF, Accesi o Spenti? è il titolo scelto per questa quaresima 2019 – spiega don Andrea Patanè – e anticipa una via crucis in cui la luce (accesa o spenta a seconda della nostra vicinanza o distanza da Cristo, Vera Luce) scandirà i vari momenti”. Quattordici stazioni per quattordici “stimoli di riflessione”, che andranno dall’ascolto di canzoni e testimonianze a gesti da compiere a impegni da assumersi, e grazie ai quali i giovani presenti potranno vivere “in modo nuovo e a loro misura” la Passione di Gesù. “L’invito è aperto a tutti i giovanissimi e giovani che vogliono vivere un bel momento di fede – conclude d. Michele – Il ritrovo è al Ricreatorio San Carlo con inizio alle ore 21.15”.
“Buona sera a tutti e grazie per la vostra presenza. In genere quando si vede uno spettacolo, il pubblico con gli applausi manifesta il proprio apprezzamento per la scena appena vista, ma di scene da applaudire questo musical ne ha già rappresentate tante, senza ancora alcun applauso, ma sono certo che voi saprete come recuperare. Quello che vedrete questa sera, infatti, sarà solo l’ultima parte di una bellissimo spettacolo andato già in scena… Avete capito bene, gran parte dello spettacolo è già andato in scena. E’ andato in scena in negli ultimi 4 mesi, ogni sera che i ragazzi si sono trovati per le prove, ogni volta che hanno accettato di mettersi in gioco dando la loro disponibilità. E’ andato in scena ogni volta che hanno scoperto un lato inaspettato di un loro amico, ogni momento, anche al di là delle prove, che hanno pensato a come potevano migliorare la loro parte. E’ andato in scena nella costante presenza degli educatori. E’ andato in scena ogni volta che il coro parrocchiale si è trovato per provare ed affiancare dal vivo i ragazzi. E’ andato in scena quando le sarte si sono dedicate alla ricerca e alla preparazione dei vestiti. E’ andato in scena quando Stefano ha preparato la scenografia. E’ andato in scena nella costante e silente supervisione di Grazia. E’ andato in scena, e qui vi chiedo di prestarmi davvero attenzione, quando Beatrice e Lucia, hanno dato la loro disponibilità a seguire e guidare i ragazzi nella preparazione di questo musical. Loro che da sempre hanno preso parte attiva sul palco dei musical, oggi sono dall’altra parte a guidare i ragazzi. Loro sono la migliore testimonianza che potevano avere i nostri ragazzi: loro sono l’esempio che nella vita i ruoli cambiano, ma l’importante è esserci. Ed quindi ora scaldate veramente le mani per accogliere i nostri ragazzi, perché loro ci sono stati e come se ci sono stati. Buon divertimento”
Con queste parole Andrea Salvatelli, presidente dell’oratorio della parrocchia di San Giovanni Bosco, ha introdotto lo spettacolo che è andato in scena sabato 16 marzo alle 21 nella chiesa omonima. Come ogni anno, infatti, per celebrare il loro Santo, i giovani della parrocchia mettono in scena un musical, stavolta dedicato proprio a lui, Don Bosco.
E, come ogni anno, lo Spirito agisce trasformando loro e quanto li circonda. E’ così che dei semplici ragazzi diventano ballerini, attori, cantanti, coreografi, registi. Dei vecchi vestiti cacciati in fondo ad un armadio diventano dei perfetti abiti di scena. Gli abiti di scena di vecchi musical invece vengono adattati e trasformati per le nuove esigenze. Le stoffe invece prendono forma per diventare dei nuovi abiti, grazie alle mani di volenterose di mamme che all’occorrenza diventano preziose sarte. Dei semplici cartoni e travi di legno diventano invece una bellissima scenografia grazie alla disponibilità e alla manualità di pazienti padri. Gli spartiti dei canti liturgici si trasformano in quelli dei canti dello spettacolo, nelle prove settimanali del coro. Ma quest’anno l’evento è ancora più importante perché per la prima volta, tra quelli che sono stati fino allo scorso anno i protagonisti sul palco, ci sono due ragazze Lucia e Beatrice, che hanno accettato la sfida di diventare protagoniste dietro le quinte, accettando l’incarico di registi del musical. Segno di un gruppo che cresce, di un gruppo che matura, ma anche di un gruppo che non invecchia con la grazia delle nuove leve pronte a portare una sferzata di freschezza e nuove idee, sempre con l’appoggio e l’esperienza delle ‘vecchie’ che restano a supporto. E’ così che, per una sera, la semplice chiesa di San Giovanni Bosco si trasforma in un teatro, dove la manifestazione più bella è quell’armonia in cui si opera quando si sente di far parte di ‘qualcosa di più grande’, in cui sono coinvolti tutti, dal più grande al più piccolo. Tutti hanno un ruolo, tutti la loro piccola grande parte, senza la quale il quadro risulterebbe incompleto. E dopo lo spettacolo, si mette all’opera chi lavora ‘dietro’: è spontanea la mobilitazione per smontare, pulire e rimettere ogni cosa al suo posto. In un baleno tutto torna come prima: la solita chiesa di San Giovanni Bosco! Ma in realtà nell’aria qualcosa è cambiato. E’ successo ancora una volta: tutti sono investiti da un entusiasmo incontenibile, come di chi ha vissuto qualcosa di straordinario, come di chi ha sentito sulla propria spalla la mano amorevole di San Giovanni Bosco che gli ricorda quanto sia importante e questo stato di grazia li accompagnerà per molto tempo ancora.
“Davvero una bella esperienza, toccante, provocatoria: importante !”. Con queste parole si possono riassumere i commenti dei quasi 60 giovani delle superiori che ieri sera, mercoledì 20 marzo, si sono ritrovati al Ricreatorio San Carlo per vivere un momento speciale, frutto della collaborazione fra le parrocchie della vicaria di Fermo. “Il viaggio più importante” è stato il titolo del percorso fisico proposto fra le stanze del San Carlo che ha permesso ai giovani partecipanti di compiere anche (e soprattutto) un percorso interiore, provocandoli di volta in volta su alcuni temi ispirati a sei dei sette vizi capitali (ira, accidia, lussuria, invidia, possesso e vanità). Sei temi, sei stanze, sei provocazioni: alla fine di ciascun momento, una domanda diversa alla quale i giovani sono stati invitati a rispondere sinceramente guardando dentro loro stessi. Un viaggio iniziato nella sala convegni del Ricreatorio San Carlo al piano terra e terminato, dopo alcuni giri nella struttura, in cappella al terzo piano, dove ad attenderli hanno trovato Gesù Eucaristia: li hanno potuto vivere un momento di adorazione eucaristica insieme. A concludere la serata, dopo questo “viaggio verso l’alto”, l’opportunità di rafforzare amicizie (e crearne di nuove) grazie alla cena insieme. “L’incontro di ieri sera – spiega don Michele Rogante, direttore del San Carlo e parroco di San Domenico – è il terzo incontro di un percorso pensato e strutturato insieme agli educatori dei gruppi giovanissimi delle parrocchie ed i rispettivi parroci. Lo scorso mese di settembre è nato il desiderio di ritrovarci come “pastorale giovanile della vicaria di Fermo” e spontaneamente si è creato un gruppo con quanti volevano mettersi in gioco per il bene dei giovani della vicaria. È nata l’idea di strutturare un percorso che ha visto la realizzazione di una “cena con martirio” lo scorso 31 ottobre ed un incontro in Episcopio con l’Arcivescovo S.E. Mons. Rocco Pennacchio nel mese di dicembre. Quello di ieri sera era l’incontro ideato per il tempo forte della quaresima… e già siamo in moto per organizzare un prossimo incontro nel mese di maggio sul tema della risurrezione”. Alla serata ha preso parte anche don Paolo Canale, Responsabile diocesano del Servizio di Pastorale Giovanile. “Un grande grazie – conclude don Andrea Patanè, alla guida della Parrocchia di Santa Lucia – va a tutti coloro che hanno lavorato per pensare e realizzare il momento di ieri sera. Davvero una bella e speciale occasione per crescere nella fede e nella comunione fra parrocchie!”.
Torna il carnevale …
… e torna l’ormai immancabile carro e gruppo mascherato organizzato dal gruppo oratori di Montecosaro Scalo e centro storico.
“TUTTO IL MONDO IN UN PAESE” è lo slogan che riassume il tema del carro di carnevale, che ha visto circa duecentocinquanta partecipanti (tra adulti, giovnai, ragazzi e bambini) al gruppo mascherato.
Visibile da lontano il grande mappamondo al centro del carro, circondato ed abbellito da tantissime bandiere di tutto il mondo, a testimonianza che è possibile ed auspicabile, seppur rispettando le diversità e tenendo conto delle (purtroppo) divisioni, cercare incessantemente di ritrovare unione e condivisione.
Il carro dal profondo messaggio di amore e fraternità è stato realizzato anche grazie al contributo dell’8xmille della Chiesa Cattolica.
Continua la collaborazione fra “GOALS” (il progetto della coop. Il Faro selezionato dall’impresa sociale “Con i bambini”) ed il Ricreatorio San Carlo di Fermo: “Info JOB” è il titolo della nuova proposta rivolta ai giovani. Quattro appuntamenti nei quali avere tutte le informazioni necessarie per sapersi muovere nel mondo del lavoro. Curati dalla dott.ssa Chiara Peppoloni, da martedì 19 marzo (e per 4 martedì), dalle 15.00 alle 16.30, il Ricreatorio San Carlo proporrà degli incontri formativi per imparare ad orientarsi nel mondo del lavoro: orientamento della scelta lavorativa (19 marzo), ricerca attiva del lavoro (26 marzo), preparare il curriculum vitae (2 aprile) e il colloquio di lavoro (9 aprile). Grazie anche al contributo dell’8xmille della Chiesa Cattolica, ancora una volta il San Carlo pensa ai giovani e si propone al fianco di quanti sono in cerca di una (prima) occupazione. Un’occasione interessante da non lasciarsi scappare. La partecipazione è gratuita ed aperta a tutti. Maggiori informazioni: FB Ricreatorio San Carlo, cell. 3403758917.
E’ in uscita il prossimo 21 marzo 2019 nelle maggiori sale cinematografiche il film “La mia seconda volta”, prodotto da Simone Riccioni e distribuito dalla Dominus Production di Federica Picchi (la stessa che ha distribuito il film “Cristiada”)
Un film che parla di giovani, di ecstasy e del pericolo nascoso dietro il suo utilizzo.
Essendo Simone Riccioni (attore e produttore) un giovane della nostra Arcidiocesi di Fermo, lo abbiamo contattato per farci raccontare qualcosa in più di questo nuovo lavoro.
Ciao Simone, grazie per questa tua disponibilità a dedicarci del tempo per una chiacchierata. Grazie a te don, grazie al Coordinamento Oratori Fermani per questa opportunità che mi sta dando e grazie a tutti coloro che dedicheranno del tempo per leggere il prodotto di questa nostra chiacchierata.
Un saluto speciale lo rivolgo ai ragazzi/e ed ai giovani che “vivono” l’oratorio ed a tutti gli animatori/educatori.
Noi dell’Arcidiocesi di Fermo ti conosciamo già in quanto sei di Corridonia, ma ti chiedo di dirci due parole su di te… Mi chiamo Simone Riccioni, come hai ricordato tu vivo a Corridonia insieme alla mia famiglia (papà, mamma, un fratello ed una sorella) ma sono nato in Uganda il 5 settembre del 1988 mentre i miei genitori erano in missione come volontari laici per conto dell’AVSI. Arrivo in Italia a 10 anni e intorno ai 15 anni inizio i primi spettacoli teatrali parrocchiali con i Salesiani di Macerata. Ho giocato a basket nelle giovanili della Sutor Montegranaro militante in serie A. Da li inizia un percorso in salita ( con qualche gratificazione, sono sincero ) fatto di studio, impegno, sacrifici per poter dare vita ad un mio sogno: diventare attore e produttore.
Secondo me, mi odierai, ma … “Svizzero… ??” (ride). Sapevo avresti tirato fuori questa cosa della pubblicità. Ma non ti odio, il buon Dio mi dice di amare i miei nemici !!!
Scherzi a parte… si, fra le cose belle che ho potuto fare prima dei tre film da me prodotti e che mi vedono come attore e produttore (“Come saltano i pesci”, “Tiro libero” e “La mia seconda volta”) ci sono state molte fiction (l’ultima in onda adesso, “Che Dio ci aiuti 5”), qualche altro film e delle pubblicità, fra cui quella che ricordavi tu, nella quale per molto tempo mi avete visto scalare una montagna in compagnia di una ragazza ed una barretta di cioccolato!
Hai parlato di spettacoli parrocchiali presso i salesiani di Macerata… Si, potrei quasi dire che tutto è nato li. La voglia di teatro, la passione per la recitazione l’ho sempre avuta nel cuore, ma frequentare quel posto è stato un modo per farmi crescere ed incanalare le mie passioni nel verso giusto. Conservo un bel ricordo di quei momenti trascorsi dai salesiani, dove alternavo momenti più ludici a momenti più formativi. Gioco, animazione e preghiera. Davvero un bellissimo ambiente che auguro a tutti di trovare e dove sentirsi a casa.
Conosci la realtà degli oratori dell’Arcidiocesi ? Ed il C.O.F. (che non è un colpo di tosse…)? Non è un colpo di tosse ? Ed io che ho sempre creduto lo fosse … (ride).
Torniamo seri: si certo, conosco il coordinamento e so che svolge un buon lavoro per mettere sempre più e sempre meglio in rete gli oratori presenti nel territorio della diocesi di Fermo, offrendo occasioni di incontro, formazione, preghiera. So anche che nel territorio diocesano sono presenti numerosi oratori, vissuti dai ragazzi e dai giovani come luoghi di ritrovo ed importanti punti di riferimento. Penso che il lavoro svolto da ogni oratorio, ognuno con la propria proposta educativa, sia un contributo fondamentale alla crescita sana dei nostri giovani!
Focalizziamoci sui giovani. Hai realizzato già due film trattando temi importanti (come la disabilità).
Anche questo terzo lavoro, tratta un tema importante tra i giovani.
Ti va di parlarcene ? Si certo. Innanzitutto due parole sul titolo, “La mia seconda volta”: un titolo semplice e forte allo stesso tempo che ci comunica subito la possibilità di migliorarci, correggere ciò che non va per dare vita ad una nuova realtà. Uscirà il prossimo 21 marzo nei cinema e tratta un tema di grande attualità: l’uso di droghe fra i giovani. Racconta la storia vera di Giorgia Benusiglio, che nel lontano 1999 con alcuni amici decise di assumere mezza pastiglia di ecstasy dicendo si a qualcosa che le ha mandato in necrosi il fegato in soli 7 giorni (epatite tossica fulminante).
Riuscirà a salvarsi solo grazie ad un trapianto di fegato.
Una storia forte, che vuole gridare a tutti il pericolo nascosto dietro l’assunzione di droghe… Proprio così. Non possiamo rimanere in silenzio, e per quello che posso, ho cercato di mettere in campo le mie capacità e disponibilità per dare vita ad un film (La mia seconda volta, appunto) ed un progetto nelle scuole ( Cineducando ) attraverso i quali parlare di un tema troppo comune fra i giovani e che non dobbiamo sminuire. Mezza pasticca di ecstasy può ucciderti. Va detto.
I giovani vanno aiutati a capire, devono avere tutte le informazioni giuste per essere davvero liberi di decidere, e non imbeccati da chi con la droga vuole arricchirsi nascondendo i rischi ed i pericoli. Insieme a Federica Picchi della Dominus Production ed a Giorgia Benusiglio, come dicevo prima abbiamo dato vita ad un progetto che ci porterà nelle scuole a fare incontri, dibattiti, dialogare e metterci in ascolto dei giovani.
Spiegaci la tecnica del kintsugi, che già nel trailer del film possiamo vedere… Il kintsugi è l’arte giapponese di riparare la ceramica. Rompendosi “in mille pezzi”, la ceramica prende nuova vita attraverso le linee di frattura dell’oggetto, che diventa ancora più pregiato proprio grazie alle sue cicatrici. Quest’arte prescrive l’uso di un metallo prezioso (oro o argento liquido…) per riunire i pezzi di un oggetto rotto, esaltando le nuove nervature create (di fatto, impreziosendole). L’arte di abbracciare il danno, di non vergognarsi delle ferite, è la delicata lezione simbolica suggerita da questa antica arte giapponese. Ci ricorda che c’è una alternativa all’istinto di buttare via qualcosa che si rompe, che sembra non possa servire più a niente. Imparando dai nostri sbagli e ripartendo dalle nostre ferite impreziosite dall’amore, possiamo tutti rialzarci e vivere la nostra “seconda volta”, senza farci frenare dalla vergogna o dal peso del giudizio.
Ok. Ti lascio libero di continuare con i tuoi mille impegni. Grazie ancora del tempo che ci hai dedicato. Vuoi salutarci con un ultimo pensiero/invito ? Beh si, innanzitutto vorrei ringraziarvi ancora per questo “spazio” che come COF mi avete offerto. È un modo per diffondere ancora di più il messaggio di prevenzione che con questo film vorrei far arrivare a tutti i giovani. Invito tutti al cinema a vedere questo mio ultimo lavoro e colgo l’occasione per rinnovare ai giovani l’invito a bussare alla porta (sempre aperta) dell’oratorio: non è uno spazio dal quale prendere le distanze in quanto, secondo alcuni, forse “troppo di chiesa”; anzi, è un posto dove sentirsi a casa, dove trovare occasioni di crescita e trovare persone che ci dedicano del tempo perché, in fondo, ci vogliono un bene dell’anima.
Ci vediamo al cinema il 21 marzo !
E’ in programma per il prossimo 16 marzo 2019presso la Parrocchia di San Giovanni Bosco di Fermo, il Musical “Don Bosco, l’operaio di Dio”, uno spettacolo in due atti interpretato dai giovani, ragazzi e adulti dell’oratorio LAB-oratorio Don Bosco.
Sabato 16 marzo ore 21.00, Chiesa di San Giovanni Bosco, FM.
Lo spettacolo, realizzato anche grazie ai finanziamenti dell’8xmille della CEI, è ad ingresso gratuito.
“Dall’Idea… alla Proposta: progettare un percorso educativo”.
Questo il titolo del percorso formativo proposto dal Coordinamento Oratori Fermani, iniziato domenica 27 gennaio 2019 e che proseguirà domenica 3 marzo e domenica 7 aprile 2019.
Luogo del prossimo incontro sarà il Ricreatorio San Carlo (FM), sede del Coordinamento stesso.
Il ritrovo è fissato alle ore 08.30 per celebrare insieme la Santa Messa.
Dalle ore 9.15 alle ore 12.45 si svilupperanno due percorsi: il percorso educatori dal titolo “una sfida a tappe”, ed il percorso animatori, in cui si tratterà il laboratorio teatrale.
Si parla di prevenzione all’Oratorio parrocchiale della Parrocchia SS. Salvatore di Sant’Angelo in Pontano.
Il prossimo sabato 2 marzo 2019 dalle ore 15.30 alle 17.30 al centro di comunità/chiesa (per gli adulti) e all’oratorio (ex-asilo per i ragazzi, giovanissimi e giovani) ci saranno attività di prevenzione all’alcoldipendenza e di promozione alla salute.
Il titolo degli incontri sarà: “Rapporto figli e genitori: un problema di oggi”. I relatori saranno la dott.ssa Rossella Mastromauro (psicologa-psicoterapeuta) e la dott.ssa Ludovica Cesari (psicologa).
Gli incontri, organizzati anche grazie al contributo dell’8xmille della Chiesa Cattolica, sarà ad ingresso libero.
Dalla voglia di fare merenda per “spezzare” un pomeriggio di studio, nasce l’idea del “San Carlo Bake Off Junior”, un corso di cucina al Ricreatorio San Carlo iniziato venerdì 15 febbraio e che proseguirà fino al 15 marzo, dalle 16.30 alle 18.30. “Già da tempo alcune giovani studentesse si ritrovano al Ricreatorio per studiare insieme – racconta don Michele Rogante, direttore del San Carlo – e a turno portavano dei dolci fatti in casa per merenda. Da qui l’idea (nata da loro): perché non provare a prepararli da sole? Detto-fatto!”. Grazie ai fondi dell’8xmille della CEI, alla collaborazione con l’educatrice Federica Scamaccio della coop. “il Faro” e la realtà del “progetto Goals” presente al Ricreatorio, hanno reso possibile il tutto. Per cinque venerdì, i ragazzi che vorranno partecipare avranno due ore di tempo in cui potersi concretamente sporcare le mani per dare vita a semplici ma interessanti merende da gustare non appena pronte. Un modo per stare insieme, divertirsi ed imparare a preparare qualche dolcetto da offrire agli amici. “E’ stato davvero divertente vedere le ragazze improvvisarsi provette cuoche – racconta Federica del progetto Goals, coordinatrice del corso di cucina – ma ancora più bello è stato poter gustare il frutto del loro lavoro! Con impegno e qualche scherzo, tutte hanno dato il loro meglio per sfornare una merenda deliziosa”. Il corso è gratuito (per un max di 12 persone). Informazioni e prenotazioni: 3403758917.